LIBERARSI DALLA DIPENDENZA SESSUALE

Pubblicato il 16 maggio 2024 alle ore 12:44

A volte scherzo su cose da cui sono “dipendente”. Caffè e cioccolato fondente sono sicuramente sulla mia lista. Onestamente, siamo tutti dipendenti da qualcosa; ci sono cose nella vita alla quale non riusciamo a fare a meno. Potresti essere dipendente dall’affetto di tuo marito, dall’allenamento quotidiano, dal passare tanto tempo sui social media chattando con gli amici o dal trascorrere del tempo in preghiera. Poi a livello più elementare, siamo tutti dipendenti da cose come il cibo, il sonno, l’interazione umana, l’ossigeno. Semplicemente non possiamo vivere senza di loro.

 

Qualsiasi dipendenza (anche quella apparentemente innocua) ha il potenziale di mettere qualcosa al posto di Dio. Una donna saggia tempo fa concluse dicendo “tutti stiamo camminando verso la “dipendenza finale”, quella di essere dipendenti dalla presenza di Dio. Però per ora, ci aggrappiamo alle nostre comodità e routine. Perché alcune dipendenze sono gestibili e altre sono mortali? Perché va bene scherzare sul mio bisogno quotidiano di un caffè macchiato con latte di soia, ma c’è grande vergogna riguardo al bisogno quotidiano di stimolazione sessuale?


È perché la dipendenza sessuale non è per niente uno scherzo. Ha rovinato milioni di matrimoni e tiene uomini e donne cristiane legati in catene di disprezzo e paura per se stessi. Le radici iniziano spesso quando si è bambini di solo otto o nove anni. Quando satana trova un appiglio, sembra che una vita di lotte e fallimenti sia certa. Eppure molti uomini e donne hanno scoperto la libertà della dipendenza sessuale.


Cos’è la dipendenza sessuale?
Un neuropsicologo potrebbe fornire una spiegazione eloquente e dettagliata di ciò che accade al cervello durante la dipendenza sessuale. In parole povere il tuo corpo è stato progettato per sperimentare il piacere, ci sono aree del tuo cervello e del tuo corpo che sono state create intenzionalmente per portare eccitazione, euforia e sentimenti di pace e gioia. Alcuni esperti li chiamano “i centri di ricompensa” del tuo cervello: Dio ha connesso il tuo corpo per ricompensarti e motivarti verso determinate azioni. Ad esempio, dopo l’attività fisica, il tuo corpo viene inondato di endorfine che rilasciano lo stress e ti fanno sentire bene, ovvero dando quello che in gergo chiamano lo “sballo del corridore”.


Molte delle ricompense naturali del tuo corpo sono associate alla sessualità, la risposta del corpo all’eccitazione e alla passione sessuale è più forte di qualsiasi altra esperienza naturale. Credo che Dio abbia progettato potenti sentimenti e ricompense sessuali per attirarci verso una relazione. Se non avessimo mai avuto impulsi e sentimenti sessuali, chi vorrebbe mai sposarsi? Come Paolo allude in 1 Corinzi 7, il desiderio sessuale è la ragione principale per cui siamo attratti verso il matrimonio.


Una dipendenza si verifica quando impariamo a inseguire la ricompensa senza svolgere il lavoro legato alla ricompensa stessa. Il piacere sessuale è progettato per essere un catalizzatore e una ricompensa per il duro lavoro e il rischio richiesti in una relazione. Godere di ottimo sesso per molti anni nel matrimonio richiede tanto impegno, comunicazione, umiltà e sforzo. La pornografia, le chat room sessuali e i romanzi erotici consentono a una persona di sperimentare l’euforia fisica senza lo sforzo e la vulnerabilità della relazione, forniscono una “scorciatoia” alla potente ricompensa che Dio ha previsto per l’intimità coniugale.


Perché la dipendenza sessuale è un problema?
I desideri che portano alla dipendenza sessuale non sono sbagliati, sia gli uomini che le donne che si trovano coinvolti con il porno o a leggere libri come Cinquanta sfumature di grigio o a chattare su siti erotici, sono arrivati lì perché i loro sani desideri donati da Dio sono stati distorti. È normale desiderare il sesso, l’intimità, la fuga dallo stress e così via…. ma il nemico ti ha offerto una scorciatoia che ora ha preso il sopravvento sulla tua vita.


Un segno distintivo della dipendenza è la tolleranza. Ciò significa che quello che ha portato eccitazione ed euforia la scorsa volta, ora non basta e serve qualcosa in più. Forse hai iniziato con i romanzi rosa, questo ha portato ai libri erotici che ha portato al porno su internet. Ora vuoi mettere in pratica quello che hai letto e visto. Ti rendi conto che i tuoi appetiti stanno andando fuori controllo, ma la vita senza la ricompensa sembra noiosa, vuota e persino senza speranza.
La tragedia della dipendenza sessuale è che ti priva della capacità di godere delle ricompense naturali alle quali Dio ti ha destinato.


Ho parlato con credenti dediti al Signore ma intrappolati nella dipendenza sessuale che non provano desiderio sessuale verso il proprio coniuge e non riescono a godere di cose semplici che una volta portavano grande piacere. Una donna si è espressa così:
Sono diventata sempre più insoddisfatta del nostro matrimonio, non ero soddisfatta sessualmente da mio marito, non poteva soddisfarmi ed era colpa mia, amo profondamente i miei figli, ho sempre desiderato di essere moglie e madre, più di quanto qualsiasi successo lavorativo potesse offrire, ma ho iniziato a sentire che la mia vita era noiosa e banale, ho pensato di fare le valigie e andare a vivere una vita diversa.


Come posso superarla?
Il primo passo per affrontare la dipendenza sessuale è portarla alla luce. Per te potrebbe sembrare un passo troppo grande. Dovrei dirlo a qualcuno? Sei seria?! Ho parlato con missionari, mamme che insegnano a casa e persone che amano il Signore, ma nascondono tutte la dipendenza sessuale, la vergogna di ammettere la lotta è sufficiente a farli tacere. Ma non troverai mai guarigione mentre ti nascondi, Dio opera nella luce, non nelle tenebre, il nemico vuole tenerti isolato. Ti dirà bugie che ti terranno bloccato nel segreto, bugie come: Se qualcuno sapesse cosa hai fatto o guardato, saresti una vergogna, marito/fidanzata/famiglia ti rinnegherebbero, oltretutto non c’è speranza, prima o poi ci ricadrai dentro.
Potresti anche non essere disposto a fare questo passo perché non vuoi abbandonare la tua dipendenza. Dirlo a qualcuno significa responsabilità. Responsabilità significa che non avrai accesso alla ricompensa. La “ricompensa” è arrivata a rappresentare la vita per te, anche se porta alla morte.


Amico mio, non ti sto dicendo che le catene della dipendenza si spezzeranno quando porterai alla luce il segreto delle tue azioni. Quindi ti invito a pregare affinché Dio porti a te un buon consigliere o un amico saggio con cui puoi condividere le tue difficoltà.


È importante che tu capisca che non sei solo, gli uomini non sono gli unici a lottare con la dipendenza sessuale, a causa dello stereotipo secondo cui il sesso e la pornografia sono problemi maschili, ma in realtà le donne provano una vergogna ancora maggiore nell’ammettere la loro battaglia.


Dov’è la vittoria?
A volte mi chiedo se l’apostolo Paolo avesse una dipendenza, forse la sua “spina nella carne” (che lui chiama anche messaggero di satana) era una sorta di dipendenza. In Romani descrive certamente cosa si prova ad avere una dipendenza:


“Poiché ciò che faccio io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora non sono più io che lo faccio, ma il peccato che abita in me. Difatti io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. Infatti il bene che voglio non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma il peccato che abita in me.” (Romani 7:15-20)


La dipendenza ti fa sentire come se non fossi in grado di onorare Dio, non importa quanto ti sforzi, fallirai. Paolo non termina il suo monologo con un’affermazione di disprezzo di se stesso: “Che uomo miserabile che sono!”. Continua invece dicendo che Gesù Cristo lo ha salvato dai suoi desideri peccaminosi. Questo significa che non solo Gesù perdona, ma che ha anche il potere di liberarci da ogni schiavitù che abbiamo.


Credo che Dio possa operare una vittoria incredibile attraverso una dipendenza e l’ho visto. Ammettere di dover lottare contro la dipendenza richiede umiltà e pentimento. Sviluppare l’autocontrollo quotidiano per dire “no” alle scorciatoie richiede una dipendenza assoluta da Dio. Se sei disposto ad affidare la tua lotta al Signore, Egli svilupperà in te straordinarie qualità di discepolo: una donna o un uomo fragile e afflitto attraverso il quale la sua forza e saggezza possono risplendere.

Autore: Dr. Juli Slattery

Data di pubblicazione: Settembre 25, 2019

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