PERCHÉ È COMUNQUE NECESSARIO AVERE DELLE LIMITAZIONI QUANDO SI PERSEGUE L'INTEGRITÀ SESSUALE

Pubblicato il 3 novembre 2025 alle ore 15:28

Recentemente ho partecipato come relatrice ad una conferenza per giovani, parlando a qualche centinaio di studenti delle scuole superiori. Non vi sorprenderà il fatto che durante il momento delle domande i ragazzi avessero molti interrogativi su regole e limitazioni. 

 

Quali sono i limiti da tenere durante una frequentazione?

È sbagliato fare sesso orale prima del matrimonio? 

Come cristiani che tipo di programmi televisivi e film è ammesso guardare?

La masturbazione è sbagliata?

 

Non sono stati solo questi ragazzi a porre domande del genere. Tempo fa, ad un altro evento, qualcuno ha chiesto “Quali sono i limiti fisici da rispettare prima del matrimonio - E PER FAVORE SIA SPECIFICA!”  

 

Sembra che molte linee guida sul come gestire la sessualità siano più generiche che specifiche. “Evita l’immoralità sessuale; onora Dio con il tuo corpo, non intrattenere pensieri peccaminosi.” Sì, ci sono alcune indicazioni  precise che Dio ci dà come “Non fare sesso al di fuori del matrimonio, non commettere adulterio, non fare sesso con persone dello stesso sesso.” In alcuni ambienti cristiani persino questi “non devi” vengono messi in discussione. Eppure, queste regole generiche lasciano molto spazio a “zone d’ombra” su come onorare Dio con la nostra sessualità. 

 

Viviamo in una cultura in cui si promuove l’autorealizzazione e si respingono le regole. Limitazioni specifiche sulla sessualità innescano in molte persone ricordi della cultura della purezza e del legalismo. Non sarebbe meglio insegnare principi sul compiacere Dio e lasciare che ognuno determini da solo le specifiche?

 

I Farisei nel Nuovo Testamento erano noti nel prendere un principio buono e divino, per poi crearci sopra altre micro regole opprimenti. Alcune comunità di cristiani hanno fatto la stessa cosa con quelle riguardanti il sesso. Molto probabilmente sei cresciuto con regole come:

 

  • Le ragazze devono indossare gonne/abiti con l’orlo sotto le ginocchia.
  • Ragazzi e ragazze devono mantenere almeno quindici centimetri di distanza l’uno dall’altro.
  • Prima del matrimonio, ad ogni appuntamento dev’essere presente un genitore come accompagnatore.
  • Qualsiasi forma di bacio è peccaminosa prima del matrimonio.
  • Uomini e donne non dovrebbero ballare insieme.
  • È sbagliato guardare un film classificato come “consigliato al solo pubblico adulto”
  • Non dovresti mai andare a mangiare da solo con una persona del sesso opposto, al di fuori dal tuo partner (persino in ambito lavorativo).

 

Regole come quelle appena menzionate sono ormai fuori moda anche tra le comunità cristiane più conservative. Allo stesso modo però potremmo reagire in maniera spropositata dimenticando la saggezza che proviene dall’adottare limitazioni quando queste sono effettivamente necessarie. Vorrei suggerire due casi specifici in cui le regole non sono pesanti o connesse al legalismo ma possono in realtà esprimere il cuore di Dio ed essere un dono nel nostro cammino verso l’integrità sessuale.

 

Abbiamo bisogno di regole mentre sviluppiamo il discernimento.

Quando i miei bambini erano piccoli, avevamo molte regole per tenerli al sicuro, regole che, una volta cresciuti, non sono state più necessarie. Per esempio, gli dicevamo che non dovevano toccare i fornelli, non dovevano correre nei parcheggi, dovevano andare a letto ad una certa ora, e dovevano mangiare la verdura prima del pane. Queste regole erano necessarie perché i nostri figli non avevano la capacità di pensare in termini di sicurezza e  buon senso. É ovvio che un bambino di 4 anni abbia limitazioni diverse rispetto ad una persona di 18. Le regole sono necessarie quando un giovane sta sviluppando la maturità di prendere decisioni indipendenti e sagge. Un adulto maturo e saggio può mangiare pane prima dei broccoli o andare a letto tardi la sera, ma lo fa con la piena consapevolezza delle funzioni del proprio corpo. Ha l’esperienza ed il discernimento per prendere tali decisioni senza essere sottoposto a regole.

 

Questo stesso principio si applica a livello spirituale. L’autore di Ebrei quando si rivolge alla chiesa primitiva usa la metafora di cristiani bambini contrapposti a cristiani maturi. “Avete bisogno di latte e non di cibo solido! Ora, chiunque usa il latte non ha esperienza della parola di giustizia, perché è bambino. Ma il cibo solido è per gli adulti, per quelli cioè, che per via dell’uso hanno le facoltà esercitate a discernere il bene e il male.”

 

Paolo ha trattato temi simili nelle sue lettere. Ha parlato dell’amore per Dio e per gli altri che sostituisce il nostro bisogno della legge. Mentre cresciamo e maturiamo, molte regole non sono più necessarie perché ci arrendiamo sempre di più allo Spirito Santo che ci guida a fare la volontà di Dio. Maggiore la maturità, minore la necessità di regole specifiche.

 

Mentre impariamo e cresciamo, abbiamo bisogno di limitazioni specifiche. Non è utile rivolgersi a qualcuno in sovrappeso di 45 chili dicendogli che deve perdere peso o addirittura dargli suggerimenti del tipo “Stai attento a ciò che mangi e fai esercizio”. Perdere 45 chili è possibile quando quella persona ha un piano e prende responsabilità rispetto a quel piano, cosa che ha reso programmi come Weight Watchers così popolari. Imparare nuove abitudini e stili di vita implica avere metodo, disciplina e poter rendere conto a qualcuno della propria responsabilità.

 

Ora applichiamo questo al sesso. Non è utile dire ad un sedicenne “Non guardare pornografia o non andare a letto con la tua ragazza” senza fornire spiegazioni, strumenti e sostegno per affrontare la questione, cosa che implicherà l’utilizzo di regole. L’età biologica non è l’unico aspetto determinante. La maggior parte di noi, a prescindere dall’età, non è stata disciplinata sulla sessualità. Se non siamo maturi, potremmo impelagarci nella trasgressione sessuale, nella vergogna, e nei legami col peccato. Abbiamo bisogno di regole quando affrontiamo questioni profonde che ci portano a maturare. Questo è il segreto. Le sole regole ci terranno bloccati come se fossimo bambini e potrebbero portarci al risentimento. Al contrario, regole e responsabilizzazione verso qualcuno dovrebbero rappresentare una sorta di impalcatura che ci fornisce lo spazio necessario per maturare nel nostro discernimento di cosa sia giusto o sbagliato ed arrenderci sempre più  allo Spirito Santo.

 

Abbiamo bisogno di regole nella nostra debolezza.

Molti anni fa subito dopo aver scritto il mio primo libro, ho partecipato ad una conferenza di tre giorni per scrittori ed oratori cristiani. Ero molto entusiasta di imparare come sviluppare le mie abilità e ampliare le mie opportunità. Ma nelle prime ore della conferenza sono stata assalita da un senso di oscurità nel mio cuore. Molte delle conversazioni con gli altri aspiranti autori ed oratori erano relative a:

 

Quanti libri hai scritto?

Quante copie del tuo libro sono state vendute?

Hai partecipato a questo o quel programma?

Hai un agente?

 

A fine giornata ero in camera singhiozzante. Perchè? Perché ho riconosciuto il pericolo della malvagità che era nel mio cuore. Le domande che queste donne si ponevano l’un l’altra non erano sbagliate in sé. Sono sicura che la conferenza sia stata di incoraggiamento per tanti che vi hanno partecipato. Ma a me ha rievocato la debolezza dell’orgoglio. È sempre stato per me qualcosa da combattere, ma come autrice emergente, bramavo di essere riconosciuta.

 

Il Signore si è occupato di me in maniera molto diretta in quella camera d’hotel. Non avrei più dovuto andare alla ricerca di conversazioni ed eventi incentrati sulla promozione della mia persona o della mia piattaforma. Durante i mesi successivi il Signore ha impresso su di me altre “regole”. Non controllare le classifiche di Amazon e neanche le recensioni. Non chiedere alla tua casa editrice informazioni sulle vendite del tuo libro. Queste regole non servivano a limitare me, ma a ricordarmi che il ministero riguarda Dio e non ciò che le persone pensano di me. 

 

Più di venticinque anni dopo continuo a vivere con molte di quelle regole. Non penso che ne farò a meno. Perchè? Perché conosco le mie debolezze. Ci sono alcune aree in cui ho imparato che non posso fidarmi della mia carne, e quindi stabilisco un confine.

 

L’integrità sessuale non significa semplicemente adottare regole che altri ti impongono, ma imparare a proteggerti dalle tue proprie debolezze. Paolo ha scritto in Romani 13:14 “rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.” Prima di peccare spesso “curo la mia carne” proprio come cucino il cibo prima di consumare un pasto. Ci sono cose che in sé non sono peccato, ma permettono al peccato di avere il sopravvento sulle nostre debolezze.

 

Ci sono programmi televisivi che sai di non dover guardare e libri che non dovresti leggere (anche se altri cristiani pensano che siano perfettamente ok). Forse non dovresti tenere lo smartphone o il computer in un posto isolato. Forse non dovresti viaggiare insieme ad un certo collega o baciare qualcuno che stai frequentando - non perché sia sbagliato ma perché conosci le tue debolezze.

 

Onorare Dio con la propria sessualità può rivelarsi in modi differenti per ciascuno di noi. Ecco perché Paolo incoraggia la chiesa primitiva a non onorare soltanto le proprie convinzioni personali, ma fare spazio anche alle convinzioni altrui.

 

Non tutte le regole inerenti all’ambito sessuale sono legalismo o retaggio della cultura della purezza. Mentre le regole dei Farisei hanno ferito molti, l’assenza di confini necessari ha lasciato molti sulla propria scia di distruzione.

 

Autore: Dr. Juli Slattery

Data di pubblicazione: 13 settembre 2023

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